Io a ballare ci vado col walkman

7 Ott

 

 

 

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Sabato sono andata a ballare, che gioia.

Il ballo è un’attività che mi garba assai, e credo anche di avere un ottimo potenziale dentro di me. Potevo diventare una concorrente di Amici, o una stella della mazurka; peccato per le mie ginocchia di cartapesta, che comunque non mi tengono lontana dal dancefloor.

Ogni volta che solco un dancefloor mi rendo conto che, oltre al fatto di ballare di per se, trovo molto interessante e soddisfacente osservare gli altri e suddividerli in categorie.

1) QUELLO/A BRAVO/A: niente lui è bravo, con ogni pezzo. Non osare sfidarlo, perderesti. Rassegnati, e continua la tua serata con il passo base destra – sinistra, guardalo di sfuggita con ammirazione e poi torna a guardare per terra. Hai perso.

2) L’ESIBIZIONISTA: ha accumulato un numero discreto di lezioni di prova di Latino Americano riuscendo ad imparare con sicurezza il passo base del Mambo. Se in tutta la serata il dj non gli mette “Mambo Italiano” aspetterà il momento “Maracaibo”, e invece di aggregarsi al trenino scombinato scioglierà il bacino e alè: destra – sinistra – avanti – indietro piroetta TADAM! (manco stavolta è caduto a terra)

3) LA REGINA DEL GHETTO: la panterona iper scollata, iper scosciata con orecchino da 3,5 Kg cad. Non importa se sono i Pantera, Mina, i Chumbawamba o 44 gatti in fila per sei col resto di due: per lei è tutto una combinazione di tettepanzaculo. Una sorta di versione 2.0 del “Testa spalla” di Don Lurio buonanima.

4) IL DANZATERAPEUTA: lui la musica la sente e ha bisogno di spazio perché deve muovere tutto il suo corpo in tutto lo spazio libero che c’è. Lui attua la fotosintesi clorofilliana del ballo: scarica stress per emanare gioia (ovviamente sua, mica tua). Non gliene fotte niente di risultare imbarazzante perché lui lo sa: la musica la sente e comunque balla a tempo e comunque quando torna avrà eliminato circa 547 chilocalorie. E se ti ha rotto le palle, cazzi tuoi (Si questa è la mia categoria principale).

5) LO SFIGATO: con una faccia così non potevi che muoverti così. Però almeno ti potevi vestire meglio, dai.

5,5) LO SFIGATO IN COPPIA O IN GRUPPO: punto 5) elevato al numero dei componenti del branco. Se partono a fare ballettini con le dita guardandosi negli occhi vai al bar. E’ meglio.

6) LO SNOB: una volta erano i dark, poi ci sono stati i grunge, poi ci sono stati gli indie, poi ora ci sono gli hipster, in futuro forse saranno i Belibers. Niente, loro se la musica è troppo mainstream stanno anche 3 ore con la faccia contratta in segno di disgusto. Se invece parte il pezzo sconosciuto che ti straccia le palle e svuota la pista loro partono ad ondeggiare ad occhi chiusi che te li guardi e pensi: sta male? ma l’amico suo non gli dice niente? ma magari gli tiro del ghiaccio in faccia così gli cascano i baffi si ripiglia e magari sorride?

7) LA BALLERINA CLASSICA: la figa di legno del ballo popolare e ignorante. Entra in pista con grande raffinatezza perché lo sa che potenzialmente potrebbe dare merda a tutti, poi parte Maracaibo, parte il trenino e lei si blocca. L’improvvisazione non fa per lei e manco il classico gesto dell’avvitare le lampadine in aria. Con lo sguardo rassegnato cerca se magicamente è apparsa una sbarra che la faccia sentire a casa e atterrita molla la pista, il trenino e l’odore di capra della gente.

8) VORREI LA PELLE NERA: le piace ballare ma in modo normale. Poi parte “Single Ladies” o un pezzo qualunque di Beyonce e lei perde la brocca. Come Sailor Moon fa una piroetta e si catapulta nel magico mondo di” Save the last dance”. L’ hip hop e l’ R’n’B sono dentro di lei, o almeno così lei crede. Lasciala tranquilla, il trenino di Maracaibo la farà tornare nella stessa pista che sa di sudore in cui sei tu.  (tipologia mia nr.2)

9) IL CIUCCO MOLESTO: lo siamo stati tutti e l’abbiamo subito tutti. Se sei tu il giorno dopo non ti renderai conto del grado di imbarazzo raggiunto. Se non sei tu, come lo vedi avvicinarsi con quel sorriso storto e quelle braccia che si agitano in preda alle convulsioni vattene. Subito.

10) IL VENTENNE COMUNISTA: felpa col cappuccio anche ad agosto, capello corto o lungo e riccio, sudore adolescenziale. Spera di non essere vicino a lui quando parte “Ci piace Malcom X e le pantere nere”. Manu Chao ce lo siamo tolto dai coglioni, ma questa tipologia di maschio ingombrante e olezzoso ancora no. Si ripropone costantemente

11) QUELLI CON IL WALKMANN: i miei preferiti. Loro li puoi guardare tutta la sera balleranno sempre un’altra canzone rispetto alla tua. Tu saltelli perché ci sono i Chumbawamba e loro ballano a ritmo di Mambo Italiano. Mettono M.I.A.? loro forse stanno ballando i Ramones. Io tutte le volte vorrei chiedergli: Ma te che canzoni senti? E’ più bella di questa che sentiamo noi? Ma chi sono io per rovinargli un dj set perfetto, tanto a un certo punto metteranno Gianna e l’incanto finirà.

Che poi, il trenino di Maracaibo non lo faccio manco io che la gente è sudata, e puzza. CAPRE.

4 Risposte to “Io a ballare ci vado col walkman”

  1. Francesca Rumbolo 7 ottobre 2013 a 20:05 #

    ti adoro =)

  2. chiara 7 ottobre 2013 a 20:28 #

    assolutamente danzaterapeuta pure io, con una punta di pelle nera. tendo al mulatto…

  3. Andrea Mor 27 ottobre 2013 a 13:41 #

    ahahahah chiara volevo scrivere la stessa cosa! 😀
    Complimenti alla blogger! 🙂

  4. michiamoblogjamesblog 7 novembre 2013 a 18:50 #

    anche io voto walkman con tempo delle mele in loop per ballare i lenti insieme!!

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