Archivio | giugno, 2019

Se avessi avuto un’arma mi sarei difesa

11 Giu

4 anni fa, il 4 maggio 2015, due persone, di notte, sono entrate in casa mia.

Io ero a letto, stavo dormendo, ma ricordo di aver guardato l’orologio. Erano le 4 di notte e due persone erano in camera mia.

Provai a prendere il telefono, ma non avevo energie, non riuscivo a tenere gli occhi aperti e mi sentivo così stanca, così debole. C’erano due persone in casa e io non avevo la forza di fare nulla, se non chiudere gli occhi.

Tutto questa era la conseguenza  di un gas che mi spruzzarono addosso per mettermi fuori uso. Fui fortunata, addormentarmi fu l’unica cosa che mi fecero.

Un’ora dopo mi risvegliai, o meglio, mi risvegliò Miss America a zampettate sul viso e, siccome sono una tamarra, appena ripresa conoscenza mi ricordai subito delle due persone in casa, corsi in cucina a luci spente e li vedi sul balcone di fronte. Andai a svegliare i vicini per chiedere aiuto, chiamammo i carabinieri ecc ecc ecc.

Ero stanca, ero stordita, ma soprattutto ero arrabbiata. Eppure MAI, neanche per un secondo, quella sera pensai “Se avessi avuto un’arma mi sarei difesa”.

Passai mesi difficili, mesi in cui semplicemente non dormivo.

Non un periodo, molti mesi. Quasi un anno.

Certo, dovevo finire gli esami, scrivere la tesi,  faceva caldo, avevo tremila scuse da usare per mascherare tutto. La verità era che andavo a letto e avevo paura, sentivo tutti i rumori del mondo, tutti in casa mia.

Eppure MAI, neanche per una volta, in quelle notti in bianco pensai “Se avessi avuto un’arma mi sarei difesa”.

Se ripenso a quello che mi è successo, alla violenza che ho subito, al trauma che ho dovuto affrontare e a tutte le conseguenze che ha portato sono ancora arrabbiata. Ancora penso che non sia giusto, e le cose ingiuste mi fanno maledettamente arrabbiare.

Eppure, in questi anni, MAI, neanche per una volta ho pensato “Se avessi avuto un’arma mi sarei difesa”.